L’Art de vivre

à la française

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The best 1 Day Trip from Paris: the Jumièges Abbey


As all museums of Paris are closed for now (till 19 May 2021) because of the pandemic situation, I propose to you  to escape with me, the ideatourparis guide to its beautiful surroundings.



Previously outside Paris, we have already discovered the troglodyte habitat in Orival village, the Château Gaillard in Les Andelys, and have visited the best of the best of Chartres. This time I propose to discover the most beautiful ruin of France: the Jumièges Abbey



No doubt, France is a real home for abbeys. There are 82 currently active abbeys and monasteries here: 41 for men, 35 for women, and 6 mixed.



For the weekend out, I’ve chosen the path of abbeys. With 3 extraordinary ones to visit on my way (about 30 min distance from one another by car): St.-Martin-de Boscherville, Le Bec-Hellouin, and of course Jumièges Abbey. The last one has captivated and charmed me once for all. And you’ll find out why.



The role of abbeys was very important in France since the Middle ages. To have a status of an abbey meant to be very rich, to have sufficient autonomy, spiritual, intellectual, and social power. It was like an independent state, with its rules and orders, where each inhabitant (be it monk or a servant) worked hard for it to prosper.


The abbey was a place of educated people, who read and prayed a lot, made art, wine and cheese, and many other things. You needed to deserve the right to be there, to justify your presence.


The intellectual and cultural role

It is remarkable. The abbeys were the guardians of the writings of Antiquity in the first place. The monks worked out on their own manuscripts as well. In the XIII century, it was the apotheose of this activity in the monastery. The Abbey opened the first schools, promoted Art like Romanesque in the 11th and 12th centuries, Gothic art in the 12th and 13th centuries, and Baroque in the 18th century.


The religious influence

It is indisputable. Basically, the Abbeys were the centers of spiritual life and missionary. With their arms wide open for the religious pilgrims from all over the world: England, Germany, the Slavic, and even Africa, South-East Asia, Latin America.


The social impact

They were great makers of land and builders. Take for instance all those famous monastic cities like Cluny, Corbie, Fulda, Saint-Gall. They also received travelers, facilitated exchanges creating numerous markets and fairs. And the donations, of course. A great source of wealth. Can you imagine what an enriching and influential human carrefour it was?

The Jumièges Abbey was an excellent representation of a such powerful place. It was founded in the 7th century by Saint Philibert. In the beginning, with only 70 monks in the year 654 that has grown to 800 in the year 670.


Looking at its ruins today I see, that throughout history, the Abbey knew the taste of suffering and challenge. Survived the Vikings, the Normande invasions, the wars of religion, French revolution, its patrons’ negligence, and indifference, today it is still there to remind of its great past. Telling its story even through its ruins.

Artistically it is a real masterpiece. It represents a tandem of Gothic and Roman architecture style, still preserved today. The Jumièges hide the other treasures to admire such as the Church of Saint Peter, the precious Carolingian remains, and its 15-hectare English-style park.


Today the Jumièges Abbey appears as an emblem of the romantic landscape. As a place of inspiration for many artists, explorers, and adventurers like you and me. Victor Hugothe famous french novelist, was in love with the place and visited it several times.


And what I love about the ruins is that they give a space for imagination.

And what would tell you yours, I wonder?








In italiano


Le idee che ho ricevuto sulla Francia e dei francesi vivendo lì.


Cosa di quello è vero e cosa è falso. Scopriamolo insieme!


È una cosa sempre eccitante per un essere curioso di poter dare un'occhiata dietro le tende della vita del altro paese e sua gente. Semplicemente per averne un'idea piuttòsto realistica di come sia veramente quel "l'altro". Dopotutto, non c'è niente di male nell'essere curioso, no?


Quindi, qui ti propongo uno sguardo dal punto di vista l’insider.

È vero però quando visitiamo oppure immigriamo nell'altro paese, ne portiamo già con se una certa idea di come è. Sono i nostri stereotipi, pregiudizi, a volte anche le aspettative.


Alcuni di loro si rivelano veri, gli altri falsi. Diciamo come quelli dove gli italiani sono i veri amanti del caffè. Prendono sul serio il cibo e il calcio (soprattutto la pasta), l’amore, l’amicizia e sono i campioni nella gestualità - È vero! Che lì tutti gli uomini sono i rubacuori - è falso)


Che in Germania bevono molta birra (allora non inventerebbero la festa di Ottobre) - È vero! Ma che sono riservati, e a volte anche freddi - È falso! Ti assicuro che sono cordiali e amichevoli! È stata la mia esperienza quando ho vissuto lì. I brasiliani tra l’altro sono tutti calciatori fantastici ... Ummm, non tutti ovviamente. Quindi, è falso!


Gli americani sono rumorosi. È vero. Decisamente. Sono anche quelli in grado di dare uno dei feedback il più caloroso e piacevole su di te e sul tuo lavoro! Se te lo meriti, ovviamente. È vero, e lo adoro! Ma che mangiano solo in McDonald's –  è falso!)


 Agli inglesi piace parlare del meteo. Non stop. Non è un aneddoto, è la verità! Che sono ossessionati dal tè - è vero. Ma che tutti vorrebbero vivere a Londra è falso.


 Gli ucraini (non poteva mancare😉) sono di buon cuore e generosi. Anche se hanno bisogno di tempo per lasciarti entrare dentro. Nel loro cuore, intedo. È vero. Sì, è soggettivo, capisco. Che la cultura, la lingua, la cucina sono identici nei tutti i paesi di est. È certamente, falso.


Quindi, eccoci siamo arrivati con i francesi. Cosa è vero e cosa è falso riguarda loro. Fanno un buon champagne, vino e formaggio, sono dittatori nella moda

In un certo senzo, sono i sciovinisti e snob -  è vero. Ma ce n'è l’altro da scoprire...


Quindi propongo di iniziare con l’idea 1: 

È vero che i francesi fanno  sempre un bacio quando si incontrano? (forse anche di più degli italiani)

È vero


Questa abitudine non pone il minimo problema agli francesi stessi. Ma per un straniero, il turista, a volte, lo fa! Toccare la guancia della persona quasi sconosciuta in qualsiasi momento può metterti in imbarazzo, è vero

Il codice sociale della “bise” non era sempre evidente per me; a chi dovrei fare un bacio? Alla famiglia, agli amici? Devo fare un bacio anche a d’un superiore? Quante volte? Quello di cui ero sicuro è che non devo baciare il mio dentista o il signore con cui ho appena avuto il colloquio di lavoro (a meno che non lo incontri nella casa d’un amico dopo)


Il bacio può essere anche una questione diplomatica. Per esempio Angela Merkel non ha mai rifiutato di fare uno a Nikolas Sarkozy. Ma Michelle Obama ha rifiutato a farlo a Silvio Berlusconi, però. 


Nessuno può dare una spiegazione razionale a rituale o abitudine. Forse perché non ce n'è. Come modo per salutare la persona era utilizzato in Francia a partire dal Medioevo, ma non era obbligatorio ad ogni incontro.


Ma ecco cosa suggerisce Dominique Picard, lo psico-sociologo francese:

"Il bacio è un gesto di saluto importante perché segna l'apertura o / e la chiusura di un incontro" "il saluto è quello, che si chiama riconoscimento dell'identità, un modo per dire a qualcuno che non è un estraneo, che ne fa parte di noi, è un riconoscimento di cui ogniuno ha bisogno per sentire che esiste agli occhi del altro”

Ha spiegato molto bene secondo me.  Non ho niente da aggiungere passiamo ci alle altre idee.


L’idea numero 2 : La Francia è il numero 1 nel turismo

La Francia, grazie ai suoi tesori naturali, artistici e culinari, è il leader mondiale nel turismo,

È vero, ma ...


La Francia ha la reputazione di dominare il mondo del turismo.

In termini di numero di ingressi, viene prima: non meno di 75 milioni di persone attraversano i suoi confini ogni anno. È più che negli Stati Uniti, in Cina, in Spagna o in Italia.


La maggior parte di loro sono i suoi vicini settentrionali; i tedeschi, gli inglesi, olandesi, i belgi e vicini a sud (italiani, spagnoli, portoghesi) americani rappresentano meno del 5% del totale.


Nei termini di entrate, la situazione è meno ottimistica. Secondo la classifica del'Ufficio mondiale del turismo, la Francia è al terzo posto dietro a Stati Uniti e la Spagna. Perché c'è una differenza così drastica? Quasi 14 milioni di visitatori vanno in Francia solo di transito. Ecco perché.


L’idea numero 3: Il cinema francese non si esporta

Falso


Certamente, oggi il cinema mondiale è dominato da quello Americano. Ma tra i cinema nazionali che ancora resistono, rimane quello francese.

Oltre al suo sviluppo, il cinema francese ha permesso a molti artisti europei e di tutto il mondo di esprimersi. Registi famosi, come Krzysztof Kieślowski, Andrzej Żuławski, Gaspar Noé, Edgardo Cozarinsky, Anatole Litvak, Michael Haneke, Paul Verhoeven, Otar Losseliani, John Berry, tra Roman Polanski si contano d’essere francesi.


Al contrario, registi del cinema francese, come Jean Renoir, Jacques Tourneur, Jean-Jacques Annaud, Jean-Pierre Jeunet, Olivier Dahan, Luc Besson, Francis Veber o Agnès Varda, Julie Delpy, Claire Denis lavorano al estero.

Ogni anno vengono distribuiti all'estero più di 300 film francesi! Tra i più famosi c'è “Il destino di Amélie Poulain”, “Due missioni Asterix”, “la Cleopatre e i Giochi Olimpici”, “Il patto dei lup”, “La Mome”, “Coco prima di Chanel” ecc.


Allora, qual è il segreto di un buon cinema francese che viene essere esportatato? Nessun miracolo in realtà. È la questione della qualità. Che si tratti di un film mainstream, dei documentari, dei cartoni animati, dei film d'autore: tutto può funzionare, se c'è la qualità.


Importante da dire che il cinema francese è sufficientemente sostenuto anche dalla politica dello Stato. È ampiamente promosso in TV, dai organizzazioni internazionali e festivali (come il famoso festival di Cannes)


E anche se il cinema francese non salirà probabilmente al livello del quello americano, già occupa un posto importante tra i suoi vicini europei, come la Germania, l'Italia o la Spagna. Quindi, in bocca lupo per i nuovi progetti!

Aspetto con impazienza! A proposito, ami i film francesi?


L’idea numero 4: I francesi sono molto bravi nelle lingue straniere

Falso


Secondo un recente sondaggio, il 30% dei francesi credono di poter parlare l’inglese. Nello stesso tempo loro hanno la reputazione di essere particolarmente resistenti alle lingue degli altri. Si trovano nel terzo posto con i risultati del test TOEIC in Europa.


La situazione non sembra d’essere migliore con tedesco, italiano e spagnolo. Perche avendo tutta questa diversità linguistica sul proprio territorio di non approfittarne!?


Probabilmente a causa del fatto che il francese è stato a lungo una lingua molto diffusa all'estero, soprattutto tra gli Italiani, spagnoli, portoghesi, ma anche dei paesi dell'ovest e delle ex colonie. Allora I francesi che viaggiavano avevano l'impressione di poter fare a meno di imparale.


Un'altra spiegazione più tecnica è stata quella di non avere '"orecchio musicale", o "orecchio linguistico". Il fatto è che il francese è una lingua con sonorità variabili piuttosto scarse, quello rende difficile l'apprendimento e la pratica delle altre lingue.


E anche se parlano bene, rimane sempre quel accento francese molto divertente)

La smetto per ora con le idee sulla Francia e sui francesi. Spero che tu ne abbia trovato alcuni interessanti per te!


A presto!